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Il ciclo natalizio, che dura fino all'Epifania, comincia a Cassano il 13
dicembre (S. Lucia). Con dodici giorni di anticip, quindi sulla data del
25 dicembre, giorno nel IV sec. fissato dal calendario liturgico
per ricordare il Natalis Domini, e precedentemente dedicato a
Natalis solis invicti della religione mitraica che leggendi pagane
Festosamente celebravano.
A partire dal 13 dicembre la cultura tradizionale del popolo attribuisce
ad ognuna dei dodici giorni il nome dei mesi dell'anno. Si ha, così:
13 dicembre;jinnéare |
14,
filivéare |
15, marzu |
16
eprili |
17,
méaj |
18, giugnu |
19,
giugniettu |
20, egustu |
21,
sittembre |
22,
uttrùovu |
23, santu
muartinu |
24,
nateale |
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Durante detti giorni precedente il Natale in
tutte le famiglie si preparano delle speciali leccornie tipiche di
Cassano e dell'area ad essa circostante. Sono queste:" i vissinéddhi,
i kannarìculi, i turdiddhi, 'a ciciéate, 'a giurgiulena". La
solita donna più anziana, la nonna, la mamma, si mette vicino al fuoco
dell'ampio focolare, e dirige le operazioni che impegnano tutta la
famiglia in un clima di grande euforia. << Alcune donne, per voto o per
scampata disgrazia, o di altro friggono a pporti aperti, cioè
mentre fanno i dolci, tengono aperto l'uscio che da sulla strada, e ne
dispensano a chiunque passa. Chi non può friggere a Natale, può anche
friggere il primo giorno di Capodanno; ma un detto del paese dice :
"Cu non friadi a Nnatali, non fria mancu a Capudannu".
(Tradizioni e poesia del Natale a Cassano Jonio in Calabria - Leonardo
R. Alario - Congedo Editore)
Delle singole specialità vengono
qui proposte tre delle più significative:
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“
i vissinieddhi”
ingredienti
- Farina
- Lievito di birra
- Sale
- Olio
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Procedimento
Impastare la farina con il lievito di birra, lasciare fermentare per
circa 1 ora in un contenitore (preferibilmente di terracotta) unto di
olio, ricoprire il tutto e tenerlo in un luogo caldo. Si mette sul fuoco
un tegame pieno di circa 2/3 di olio e quando avrà raggiunto
l’ebollizione ricavare dall’impasto tante ciambelline e friggerle;
gustarle preferibilmente calde. |
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“
a giurgilena”
ingredienti:
- Sesamo
- Miele e zucchero (in
parti uguali)
- Mandorle o noci
(spezzettate)
- Cannella
- Chiodi di garofano
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Procedimento:
Fare sciogliere
in una pentola a fuoco lento zucchero e miele, aggiungere un po’ alla
volta il sesamo e mescolare continuamente; far cuocere il preparato
mescolandolo continuamente per circa un’ora; verso la fine aggiungere le
mandorle spezzettate , la cannella e i chiodi di garofano. Bagnare
leggermente una spianatoia e versarvi sopra il preparato stendendolo con
il matterello fino a diventare un’ampia torta bassa di circa 1-1.5 cm di
spessore, lasciare raffreddare per qualche minuto
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“ i kannarikuli”
ingredienti:
- Farina
- Olio e vino (in
parti uguali)
- Mosto cotto
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Procedimento:
Si mescola olio e vino in parti uguali e si fa bollire , si prepara un
impasto di farina con il preparato sopradescritto e se ne ricava una
pasta liscia e densa, si allunga su di una spianatoia e se ne ricavano
grossi gnocchi di circa 3-4 cm lunghi e volendo si fanno srotolare sul
rovescio di una cesta per darne una forma estetica più decorativa,
quindi vanno fritti in olio bollente o al forno. Alla fine si passano,
uno alla volta, nel mosto cotto. |
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