Francesco
Pennini, nato a Cassano Allo Ionio nel 1925 dove attualmente vive in
via Serra, appassionato all’ “arte” del presepe sin dalla tenera età
di sette anni ,sin da quando suo padre, un giorno nel lontano 1932,
in concomitanza delle festività natalizie, portò a casa una semplice
capanna di legno e sughero insieme alle statuine della Madonna, San
Giuseppe, il bambin Gesù, il bue e l’asinello.
Da allora, anno dopo
anno, la semplice curiosità di costruire il presepe si trasformò in
una vera e propria passione; il Pennini, non si è limitato soltanto
ad assemblare statuine e a ricostruire paesaggi, ma ha approfondito
la tematica attraverso ricerche e studi sulla statuistica,
paesaggistica e sulle tecniche costruttive ; il suo operato si
ispira al filone dei più grandi maestri napoletani partecipando alle
più importanti mostre espositive sul Presepe. Puntualmente ogni
anno, in concomitanza delle festività natalizie,
si reca a S.Gregorio Armeno in Napoli , dove viene esposta la più
grande campionatura di modellismo per il Presepe. La sua passione è
incentrata soprattutto nella ricerca di statue animate e la maggior
parte della sua collezione è stata progettata e costruita con le sue
stesse mani utilizzando sugheri, impasto di cartapesta, colle
viniliche e calde, cartoni ondulati rigidi e semirigidi e materiale
elettrico quale lampadine, fili, interruttori, motorini per il
movimenti etc.
Il presepe di
Francesco Pennini, ha una particolarità quello di essere racchiuso
in un armadio, infatti i paesaggi e le statue si dispongono su piani
paralleli secondo tematiche ed ambienti diversi, ogni ambiente
rappresenta situazioni di vita quotidiana, ricco di pregnanza
storica e di ricerca di tradizioni e mestieri perduti quali:
l’arrotino, il carbonaio, il fornaio, la donna che vende caldarroste
etc. tutti rigorosamente animati. Inizialmente e precisamente
attorno agli anni sessanta il presepe di Pennini veniva allestito in
una stanza su di un unico piano e ricopriva una superficie di 10-12
mq. Ma dopo la perdita della propria congiunta e col passare degli
anni parte della collezione invece di riporla in scatolame, il
Pennini ha pensato bene di sistemarla all’interno di questo enorme
armadio dandogli questa particolarità suggestiva.
Gaetano Zaccato |